Maria Musik
- 17/04/2012 19:31:00
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Pier Paolo Pasolini, nacque a Bologna il 5 marzo 1922. Il padre era romagnolo, di famiglia ravennate e la madre friulana: Casarza fu il luogo dove i due si sposarono e dove si trasferirono di nuovo dopo la nascita, avvenuta a Belluno, del secondogenito. A Casarza Pasolini torna ancora quando, dopo l8 settembre, in seguito al suo rifiuto di consegnare le armi ai tedeschi. Casarza ed il Friuli sono incontestabilmente importantissimi ai fini della comprensione della sua storia umana e poetica, basti pensare alla sua precoce raccolta poetica "Poesie a Casarza" e la cofondazione dell "Academiuta di lenga frulana". Però, per amor di precisione, la nascita avvenne, indiscutibilmente a Bologna.
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Biancamannu
- 16/04/2012 17:48:00
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Peccato. Sono troppo defilata per per aver fruito della possibilità di partecipare. Pasolini è un intellettuale a tutto tondo e di grandissimo spessore. Proprio per questo è necessario, anzi imprescindibile, non essere approssimativi nel citare i suoi dati biografici. Pasolini non era bolognese, ma friulano; nato a Casarsa della Delizia in provincia di Pordenone. La geografia e la storia non hanno giocato un ruolo marginale nella sua formazione umana e persino, direi, sul suo carattere. Forse quella cultura contadina che costituiva il suo retroterra originario e umano è rimasta nel suo orizzonte come vessillo di unetica, come laspra autenticità della sua carne duomo.
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Maria Musik
- 03/04/2012 20:16:00
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Una serata appassionante e perfetta. Lintroduzione di Giuliano Brenna che ci ha condotto allinterno di un nuovo aspetto de La Recherche, partendo da una lettura quanto mai significativa, specie perchè "ricompresa" allinterno del tema della serata, nonchè la successiva contestualizzazione e spiegazione dellennesima "tematica" proustiana, sono state allaltezza, pur nella necessaria e felicemente esaustiva sintesi, della lezione di un eminente professore, illuminata di puro amore per larte di Proust. E le stesse caratteristiche le abbiamo ritrovate nellintervento di Emanuele Di Marco che ci ha offerto un "lectio" di alto spessore, articolata, completa e gestita con padronanza dei tempi e delle pause atte a garantire la tenuta dellattenzione, facendoci apprezzare lo sforzo di racchiudere in un brevissimo tempo un argomento, come quello del rapporto di Pasolini con il Sacro, che meriterebbe un intero seminario. Competenza e passione hanno caratterizzato lavvincente relazione. Lunica nota stonata della serata è stata, a mio giudizio, la carenza (quantitativa) di presenza. Come redazione siamo fermamente convinti che il numero, quando ci incontriamo, non conti: non abbiamo problemi di share. Rimane, però, il rammarico delloccasione perduta anche perchè lindubbia qualità, sotto ogni aspetto, dellincontro avrebbe potuto essere una valida risposta allesigenza, più volte manifestata da molti utenti (ovviamente tra quanti risiedono a Roma e dintorni), di riunirci "fisicamente" intorno a temi più specifici e non solo mirati allautopromozione e ad uno scambio, che resta comunque fecondo, autoreferenziale. Un grazie ad Emanuele che, allineato al nostro sentire, non ha dequalificato il proprio intervento a causa delle defezioni recherchiane.
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